● repression 0.3

HAPPENING DI TEATRO INCIVILE. Si consiglia di prenotare! Con gli attori del Collettivo InternoEnki - in collaborazione con il Centro Sociale Zona Rischio Casal Bertone APERITIVO+TEATRO INCIVILE+DJ SET SOTTOSCRIZIONE a partire da € 2.99 IVA inclusa e senza canone solo per questo mese

Programma della serata
aperitivo........................ ore 20,30
teatro incivile................. ore 21.30
dj set............................. ore 23.30

Repression è un Happening di teatro INCIVILE, una riflessione sulle più antidemocratiche manovre di repressione messe in atto dai “Big del controllo”. Scendiamo in campo ogni mese con uno spettacolo nuovo e in un contenitore diverso, che rappresenta allegoricamente un luogo di reclusione: politica, economica, ideologica. Repression non è quindi uno spettacolo che inizia e si conclude in una serata, ma un discorso che rimane aperto. Alla fine di ogni incontro invitiamo gli spettatori ad inviarci testimonianze, pezzi di corrispondenza, dichiarazioni, lettere aperte dal “carcere”; è un’occasione di confronto, per dare voce a chi ancora oggi non ha la possibilità di fare denuncia attraverso i canali ufficiali. Repression è il fumetto a colori di un mondo in bianco e nero, e ritrae la sintesi di lunghi ragionamenti, pensieri, punti di vista e approcci differenti. Siamo tante teste e ciascuno di noi ha offerto il proprio contributo, partendo da un’analisi attenta delle logiche repressive più vicine all’esperienza sociale o politica di ognuno. La valutazione comune è che le ondate repressive si scatenano per tutelare il TRIONFO DEI PROFITTI. Abbiamo scoperto l’acqua calda? La risposta è Sì. Sarebbe bello che, Sì, fosse la risposta di tutti.

tel. 3495593680 - www.internoenki.com -http://www.autistici.org/zonarischio/

● repression 0.2

HAPPENING DI TEATRO INCIVILE. Si consiglia di prenotare! Con gli attori del Collettivo InternoEnki - in collaborazione con il Centro Sociale ZonaRischio CasalBertone APERITIVO+TEATRO INCIVILE+DJ SET Sottoscrizione Libera

Programma della serata
aperitivo........................ ore 20,30
teatro incivile................. ore 21.30
dj set............................. ore 23.30

ZonaRischio CasalBertone, via di Pietralatella, 0 - Roma

tel. 3495593680 - www.internoenki.com -http://www.autistici.org/zonarischio/

● repression 0.1

scritto e diretto da Terry Paternoster - con gli attori del Collettivo Internoenki: Irma Carolina Di Monte, Ramona Fiorini, Mauro Cardinali, Gianni D'addario, Urbano Lione, Donato Paternoster - Alessandro Vichi. Un grazie a Giulia Marziale, Maria Rita D'orsogna, Alfredo Grelli, Jack london, Nikos Matiotis, Federico Cervigni.

Anche quest’anno InternoEnki propone una nuova stagione di teatro “in-civile” inserita nella rassegna “Voci a Rischio”. Il tema dell’anno è RE-PRESSION: una riflessione sulle più antidemocratiche manovre di repressione messe in atto dai “Big del controllo”. Saranno gli attori del Collettivo InternoEnki ad esibire il loro Back Patchs dietro la schiena, per un confronto diretto e senza censura con i detentori dei diritti umani. Un archivio di pensieri e parole, una raccolta di testimonianze e pezzi di corrispondenza, un faccia a faccia con chi guarda il mondo attraverso le “sbarre”, per un’azione di solidarietà a sostegno di chi oggi come ieri si batte per un mondo liberato.

Appuntamento da non perdere con RE-pression e con il Collettivo InternoEnki il prossimo 18 novembre, alle ore 21,30 presso il Centro Sociale Zona Rischio Casal Bertone – via Pietralatella, 0 - Roma.

due parole su repression

Repression è l’evoluzione di “Voci a rischio” una jam session di teatro civile, un’avventura iniziata lo scorso anno in collaborazione con ZonaRischio Casalbertone. Andiamo in scena ogni terza domenica del mese, sempre a ZonaRischio. Un bel momento, con aperitivo, teatro e dj set in chiusura di serata. Ogni mese scendiamo in campo con uno spettacolo diverso. Il macro tema di quest’anno è la repressione. Repression è una riflessione sulle più antidemocratiche manovre di repressione messe in atto dai “Big del controllo”. Portiamo in scena ogni volta un contenitore diverso, che rappresenta allegoricamente un luogo di reclusione, politica, economica, ideologica. Può essere un vero carcere o un luogo di villeggiatura, un supermercato oppure una nave da crociera, dove gli ospiti magari diventano schiavi costretti a remare. Repression non è quindi uno spettacolo che inizia e si conclude in una serata, ma è un discorso che rimane aperto, perché il tema della repressione non si può esaurire in due battute. Alla fine di ogni incontro invitiamo gli spettatori ad inviarci testimonianze, pezzi di corrispondenza, dichiarazioni, lettere aperte dal “carcere”; è un’occasione di confronto, per dare voce a chi ancora oggi non ha la possibilità di fare denuncia attraverso i canali ufficiali.

Tuttavia, questa non è un’operazione d’élite. Repression è un bel fumetto a colori che ritrae la sintesi di lunghi ragionamenti, pensieri, punti di vista e approcci differenti. Siamo tante teste e Ciascuno di noi ha offerto il proprio contributo, partendo da un’analisi attenta delle logiche repressive più vicine all’esperienza sociale o politica di ognuno. La valutazione comune è che le ondate repressive si scatenano per tutelare il TRIONFO DEI PROFITTI. Abbiamo scoperto l’acqua calda? La risposta è Sì. Sarebbe bello che, Sì, fosse la risposta di tutti.

 

Il PROSSIMO APPUNTAMENTO domenica 17 febbraio 2013

IL PROSSIMO APPUNTAMENTO il 17 FEBBRAIO: Abbiamo immaginato un’enorme nave a remi, in questo bel fumetto a colori, dove in cima ci sono i potenti, la borghesia finanziaria, quella che suggerisce le regole del gioco, IL GIOCO DEI PROFITTI, quella che di fronte alla crisi, si affaccia, sorride e cerca di convincere gli schiavi, che lavorare, vivere e morire in condizioni precarie, sia necessario per permettere al gioco di andare avanti. In questa nave, gli schiavi continuano a remare, giorno e notte, anche sotto l’arsura e le intemperie, nella speranza di ricevere un pezzo di pane e un bicchiere d’acqua fresca. Ma quando gli schiavi si accorgono di aver remato per nulla, perché il pane è di plastica e il bicchiere non è mezzo pieno, ma è proprio vuoto, abbandonano i remi e si oppongono all’ingiustizia, mettendo a serio rischio il gioco dei profitti. Così per l’abbandono di un remo, scatterà la repressione, camuffata dietro il manto sacro della giustizia e della democrazia. Una repressione di cui si parla solo quando infrazioni ben più serie devono passare in secondo piano; perché la repressione non è mai proporzionale all’infrazione in se, ma quasi sempre alla sua SORGENTE SOCIALE. Chi non rappresenta un pericolo per il gioco dei profitti è quindi libero di errare.
Così i bersagli sono sempre gli stessi: tutti coloro che si oppongono agli illusori farmaci salva-vita.
Quando le cose vanno male siamo noi a pagare, ecco perché è nostro dovere tenere un faro acceso su questo fumetto a colori, affinchè diventi un archivio di pensieri e parole, una raccolta di testimonianze o pezzi di corrispondenza, un faccia a faccia con chi guarda il mondo attraverso le “sbarre”, per un’azione di solidarietà a sostegno di chi oggi come ieri si batte per un mondo liberato.

Da "Repression" del 18 novembre 2012

11 anni sono passati da quello scacco matto, da quella partita che sul finale confuse vittime e carnefici, da quel clamoroso evento che fece di tutta l’erba un fascio, dal giorno in cui Genova diede voce al malcontento, urlando per le strade, nelle piazze, dentro le scuole. 11 anni sono passati da quando Carlo, un ragazzo di 23 anni, fu azzannato dai cani. Cani “addestrati” dicevano, cani da guardia di questo mondo confezionato ad arte dai potenti. 11 anni sono passati e ognuno ha raccontato una verità. La propria.

Oggi, come ieri, un altro scacco matto mette 10 pedine fuori gioco, 10 capri espiatori condannati per aver gridato la rabbia di tutti noi.

La paura di tutti noi, il nostro senso di rivincita, il dolore, l’utopia di una fine e il desiderio di un nuovo inizio diventa una condanna per devastazione e saccheggio. E quella fetta di mondo parallelo continua a guardarci dall’alto e a giocare, a sottrarci poco alla volta la nostra libertà, a stuprare il nostro immaginario, ad umiliare le nostre aspirazioni.

I potenti non hanno più niente da offrire ma continuano a rimanere in gioco perché hanno ancora pedine a sufficienza. E non saranno le urla di Piazza San Giovanni a Roma, del 15 ottobre 2011, a scoraggiarli; non sarà l’assedio al cantiere del TAV alla Maddalena ad interrompere il gioco. Il gioco.
Sono le nostre esistenze ad essere in gioco; gli insorti di quel luglio genovese dopo 11 anni continuano ancora ad essere una testimonianza, di come centinaia di pedine possono riuscire a dire basta. Non c’è più tempo per la caccia alle streghe. Se ci fosse anche una sola cosa che Carlo e i rivoltosi di Genova, Roma, Atene e di tutto il mondo ci hanno insegnato è che le strade delle città in cui viviamo ci appartengono: quando lo vogliamo, anche per un solo giorno, sono nostre. Oggi come allora. Riprendiamocele!